SINTOMATOLOGIA

LO PSICOLOGO E LA SINTOMATOLOGIA DEL PAZIENTE

Il percorso psicologico e psicoterapeutico nella maggior parte dei casi ha come primo obiettivo la riduzione della sintomatologia che causa sofferenza alla persona interferendo con il suo funzionamento personale, sociale e lavorativo. Il sintomo rappresenta il punto di partenza dell’indagine terapeutica, l’effetto di una condizione di “disordine” che causa malessere e blocco personale. Lo psicologo partendo dall’indagine del sintomo e della sua funzione risale alle cause, ai nuclei motivazionali che hanno generato il disagio e che hanno condotto allo sviluppo e al mantenimento della sintomatologia. Pertanto l’obiettivo finale del percorso di aiuto psicologico non è quello di eliminare la sintomatologia bensì di partire da essa come opportunità di cambiamento e miglioramento profondo!

QUAL’ E’ IL SIGNIFICATO DELLA SINTOMATOLOGIA?

Il sintomo costituisce un “inciampo” o un ostacolo all’espressione delle potenzialità costitutive e di conseguenza alla realizzazione. Esso ha una funzione sana quella di allarme o “spia”, segnale del disordine! Il sintomo offre alla persona l’opportunità di cambiamento positivo o “rivalutazione” degli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali, nonché dei propri bisogni profondi!

SINTOMATOLOGIA DEPRESSIONE

Pertanto, nonostante la sintomatologia produca sofferenza, essa possiede una sana finalità, quella di segnalare alla persona che il percorso che sta seguendo non sta andando verso una direzione evolutiva o di realizzazione. Ogni sintomo rappresenta un indizio o unsegno” di una realtà o area psichica non manifesta. L’insieme dei sintomi o corollario di segni costituisce la sintomatologia che la persona esperisce e alla quale può rispondere secondo tre modalità: subendo, reagendo e agendo” (Tamburello & Scapellato, 2014). La persona subisce la sintomatologia quando sperimenta l’impotenza della sua risposta all’interno di una realtà in cui non riesce ad appagare i propri bisogni e giungere all’autorealizzazione. In questo caso, la sintomatologia non rappresenta un’opportunità di crescita e cambiamento positivo bensì l’unica possibile forma di risposta, subita e accettata come esperienza di sofferenza e limitazione. Differentemente, il reagire alla sintomatologia costituisce un’esperienza di liberazione momentanea da quest’ultima attraverso una risposta aggressiva, non fondata su una conoscenza vera delle proprie potenzialità naturali. Il reagire si configura come un tentativo di eliminare la sintomatologia e alleviare la sofferenza superando i limiti naturali dell’uomo; essa costituisce dunque una modalità di risposta fallimentare che rinforza l’illusione di potenza non favorendo la sana accettazione delle proprie limitazioni. Diversamente dall’esperienza del subire e del reagire alla sintomatologia, l’agire è caratterizzato dal raggiungimento di una vera conoscenza delle proprie potenzialità e dei loro limiti naturali. La persona agisce la sintomatologia quando è in grado di rispondere in modo libero e costruttivo considerandola un’opportunità per il ripristino di un funzionamento ordinato. L’agire presuppone la conoscenza, scegliere liberamente sulla base dei dati di realtà al fine di ristabilire una condizione di ordine ed espressione delle proprie potenzialità.

sintomi attacchi di panicoI concetti di sintomatologia e sofferenza mentale sono strettamente connessi a quello di ordine psichico in virtù dalla loro funzione comune: segnalare l’allontanamento da un percorso di realizzazione esistenziale. La psicopatologia può essere concettualizzata come un allontanamento dell’ordine naturale di sviluppo e funzionamento dell’essere umano che si esprime nel disordine degli elementi psichici (pensieri, emozioni e sentimenti) e del comportamento. Essa si configura come il radicarsi di un falso fondamento (Tamburello, 2008) a livello motivazionale e conoscitivo che ostacola l’espressione naturale e funzionale delle facoltà umane, generando risposte (interne ed esterne) automatiche e disfunzionali da cui deriva il blocco evolutivo.