CHI È LO PSICOLOGO
Lo psicologo è una persona che ha conseguito una laurea quinquennale in Psicologia Clinica o del Lavoro. Dopo la laurea ha effettuato un tirocinio professionale, per la durata di almeno un anno, sotto la supervisione di un tutor (uno psicologo, psicoterapeuta o psichiatra esperto) che accompagna la sua formazione, promuovendo lo sviluppo delle sue capacità personali e competenze tecniche -professionali. Al termine del tirocinio annuale, per poter esercitare la professione di Psicologo, è necessario sostenere l’Esame di Stato che consente di ottenere l’abilitazione e l’iscrizione alla sezione A dell’Ordine degli Psicologi e quindi all’apposito Albo Professionale che autorizza ad esercitare la libera professione. Come si legge nell’articolo 1 della L.56/89: “La professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altre sì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito” (clicca qui per approfondire la professione di psicologo). In sintesi, lo psicologo è una persona con delle competenze tecniche messe a disposizione per la cura dell’altro, perciò nel chiedere aiuto non c’è ragione di sentirsi sminuiti, problematici o in difetto. In tal senso, il compito dello psicologo non è dare giudizi o consigli ma valutare i singoli casi da un punto di vista clinico e umano al fine di aiutare la persona. Pertanto l’aiuto riguarda ridurre sintomi invalidanti, superare sofferenze interiori reindirizzando l’individuo verso un percorso esistenziale di realizzazione.
Nello specifico lo psicologo clinico è un professionista che si occupa della salute psicofisica delle persone attraverso l’utilizzo di metodologie e strumenti di intervento finalizzati alle attività di prevenzione, valutazione, abilitazione-riabilitazione e sostegno psicologico. Tali attività mirano alla riduzione o eliminazione di condizioni di malessere e sofferenza e alla promozione del benessere cognitivo emotivo e relazionale che si esprime in un buon adattamento e funzionamento sociale. In linea con la definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), lo psicologo clinico accompagna l’individuo verso il raggiungimente di una condizione di salute intesa come “Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità.” (OMS, 1948).
Fra i nuclei tematici di interesse operativo e di ricerca clinica dello psicologo clinico vi sono:
- la prevenzione (primaria e secondaria) del disagio personale;
- l’identificazione e diagnosi precoce dei disturbi psicopatologici;
- il sostegno psicologico nella gestione di situazioni di crisi emotiva, relazionale o decisionale insorgenti in vari fasi e contesti di vita;
- la promozione del benessere psicosociale individuale attraverso la progettazione dell’intervento clinico di cura.
Molte persone pensano erroneamente che rivolgersi ad una psicologo in un momento di difficoltà sia qualcosa di “disdicevole” che etichetta come “instabili” o “matti”. Pertanto, sfortunatamente, a causa di un retaggio culturale obsoleto, la figura dello psicologo è spesso confusa, carica di pregiudizi e incertezze. Per tale ragione, molte persone hanno paura a rivolgersi alla “figura indefinita” dello psicologo. Dunque, spesso, indecisione e timore di essere giudicati hanno la meglio inducendo autogiustificazioni come ad esempio: “posso aspettare ancora un po’”, “non ho tempo”, “è troppo costoso”, “non saprei chi scegliere”, “alla fine potrebbe non essere così utile”, ecc.
PERCHÉ RIVOLGERSI ALLO PSICOLOGO
“Le avversità non rendono l’uomo debole ma mostrano la forza che ha”. Kempis Thomas
I motivi che possono spingere una persona a rivolgersi ad uno psicologo sono molteplici, tuttavia, generalemnte, l’elemento comune che caratterizza le richieste d’aiuto è la presenza di una condizione di disagio o sofferenza. Momenti di sofferenza o di difficoltà sono parte integrante della vita, costantemente in evoluzione e cambiamento; tuttavia, uno stato di disagio può superare le capacità individuali di fronteggiamento oppure protrarsi eccessivamente nel tempo, risultando intollerabile. In questo caso, molte persone iniziano a sperimentare sintomi fisici e disagio emotivo-affettivo, percependo uno stato di blocco in vari ambiti della loro vita; diminuisce il loro benessere psico-fisico e aumenta progressivamente un malessere difficilmente gestibile da soli. Per tale ragione è importante richiedere tempestivamente l’intervento di un professionista esperto.
Oltre che per ricevere aiuto, quando si è in uno stato di sofferenza o crisi, è possibile rivelgersi allo psicologo per ricevere dei chiarimenti sul significato legato ad aspetti normali o patologici di certi comportamenti specifici come ad esempio il “parlare da soli”. Uno stesso comportamento può essere indice di un sano o patologico funzionamento mentale in relazione alla sua funzione, al grado di controllo e consapevolezza che la persona ha su di esso e alla fatto che generi o meno sofferenza o comprometta il funzionamento personale. Pertanto, “parlare da soli” può essere un comportamento sano risultato di una strategia mentale finalizzata ad esempio all’organizzazione delle proprie idee o alla chiarificazione dei propri ragionamenti che favorisce l’auto-motivazione e la programmazione di obiettivi. La ricerca ha dimostrato che per molte persone il parlare da soli costituisce una buona abitudine da cui possono derivare benefici sul piano psicologico. Tuttavia, in altri casi, questo comportamento abituale può costituire il sintomo di un disturbo mentale, come ad esempio nella schizofrenia. Pertanto, ciò che distingue un comportamento sano da uno patologico è la consapevolezza del processo mentale sottostante, la sua funzione e controllabilità.
Alcuni dei motivi per i quali è importante rivolgersi ad uno psicologo professionista sono:
– Individuare, comprendere e affrontare le cause del proprio disagio in un contesto protetto e specialistico;
– Ricevere sostegno emotivo al fine di superare le difficoltà relazionali in diversi contesti di vita;
– Imparare ad individuare soluzioni o strategie adeguate per la risoluzione di propri problemi;
– Acquisire capacità a livello cognitivo, emotivo comportamentale e relazionale che consentono di adattarsi all’ambiente ed intervenire su di esso in modo costruttivo e positivo;
– Promuovere il proprio benessere psico-fisico sviluppando e incrementando potenzialità e risorse personali.
-Ricevere informazioni e chiarimenti, basati su conoscenze scientifiche, rispetto a comportamenti e processi mentali.
“Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato”.
Albert Einstein
ELEMENTI CARATTERIZZANTI LA PROFESSIONE DELLO PSICOLOGO
L’Ordina Nazionale degli Psicologi ha definito gli elementi generali caratterizzanti e gli atti tipici della professione di psicologo:
La psicologia è la disciplina scientifica che studia i processi mentali, il comportamento e le relazioni che ne derivano.
Lo psicologo è il professionista che interviene all’interno dei contesti (individuali, interpersonali, sociali, istituzionali e in ambito lavorativo) tramite l’utilizzo di strumenti e tecniche che hanno il loro fondamento in teorie, costrutti e modelli psicologici condivisi dalla comunità scientifica. Lo psicologo opera al fine di conoscere, migliorare e tutelare il benessere psicologico e la salute nelle persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative.
La competenza dello psicologo ad intervenire è una competenza specifica e trasversale, che consente di connettere la prassi professionale alla domanda della committenza.
ATTIVITÀ CARATTERIZZANTI LA PROFESSIONE DELLO PSICOLOGO
La professione di psicologo è ordinata dalla Legge 18/02/1989, n. 56, ed è disciplinata dal Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.
L’articolo 1 definisce gli ambiti e le modalità di intervento: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.
L’articolo 2 definisce i requisiti per l’accesso: “Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito albo professionale. Sono ammessi all’esame di Stato i laureati in psicologia che siano in possesso di adeguata documentazione attestante l’effettuazione di un tirocinio pratico”.
Lo psicologo, abilitato e iscritto all’Albo nella sez. A, può svolgere dal punto di vista psicologico le attività di:
- Prevenzione
- Diagnosi
- Consulenza
- Sostegno
- Abilitazione e Riabilitazione
Queste attività, caratterizzanti la professione di psicologo sono finalizzate alla promozione del benessere psicologico e della salute di persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative.
Lo psicologo non prescrive farmaci ma utilizza altri strumenti (colloquio, relazione empatica, tecniche per promuovere o potenziare lo sviluppo di abilità, ecc.), al fine di ridurre il disagio psicologico e favorire il benessere personale.
In casi di grave e invalidante sintomatologia (es. allucinazioni, deliri, ecc.) il trattamento farmacologico, prescritto dallo psichiatra può essere integrato a quello psicologico svolto dallo psicologo o psicoterapeuta.
PREVENZIONE PSICOLOGICA
La Prevenzione Psicologica può essere definita come l’insieme delle attività finalizzate a sensibilizzare, educare, informare ed anticipare atteggiamenti, comportamenti e condotte a rischio o da perseguire. Tra le attività di prevenzione che caratterizzano l’intervento psicologico rientrano la promozione del benessere e della salute individuale e sociale, la riduzione e modifica dei comportamenti a rischio. La caratteristica specifica che definisce la prevenzione psicologica è l’intervento sugli aspetti cognitivi, emozionali (consapevoli e non) e motivazionali che influenzano l’agire umano.
DIAGNOSI PSICOLOGICA
La Diagnosi Psicologica consiste in un processo d’indagine e di valutazione, conoscitivo e comunicativo finalizzato alla formulazione della diagnosi clinica e della concettualizzazione del caso. La diagnosi psicologica mira a:
- Rilevare e circoscrivere l’ampiezza e l’entità dei disturbi.
- Attribuire significato ai sintomi (disturbo).
- Individuare possibili strategie per ridurre, eliminare o modificare la causa che provoca disagio.
La diagnosi consiste in un processo di osservazione, raccolta e sistematizzazione dei dati o informazioni riguardanti le caratteristiche psicologiche e comportamentali della persona. All’interno del processo diagnostico (articolato in un numero di incontri variabile di minimo 4 incontri) lo psicologo si avvale di strumenti specifici quali il colloquio clinico e test standardizzati per l’analisi del comportamento, dei processi cognitivi e intrapsichici, dei bisogni, delle motivazioni e dell’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni (Ordine Nazionale degli Psicologi, 2015).
La Diagnosi Psicologica si snoda attraverso le seguenti fasi:
- Raccolta di informazioni cliniche
- Formulazione di ipotesi o concettualizzazione del caso
- Differenziazione di ipotesi alternative e ulteriori livelli da esplorare
- Scelta e interpretazione di test diagnostici
- Formulazione della diagnosi
- Restituzione
La diagnosi clinico-psicologica si fonda sull’accurata valutazione delle seguenti componenti:
- comportamenti
- abitudini
- stili di vita
- tratti stabili di personalità
- sintomi psicopatologici
- tratti psicopatologici
- quadro neuropsicologico e delle funzioni cognitive
- profilo psicofisiologico
- quadro del funzionamento generale psiconeuroendocrino
- storia attuale e pregressa del soggetto
- fattori di esordio e mantenimento dei sintomi
- gestione dell’emotività
- variabili interpersonali ed ambientali
CONSULENZA PSICOLOGICA
La Consulenza Psicologica comprende tutte le attività caratterizzanti la professione psicologica, come l’ascolto la definizione e la valutazione del problema, necessarie alla formulazione della successiva eventuale diagnosi. Lo scopo della consulenza psicologica è quello di sostenere, motivare, abilitare o riabilitare il soggetto, all’interno della propria rete affettiva e relazionale. La consulenza psicologica si propone anche l’obiettivo di esplorare difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi legati ai cicli di vita, rinforzando capacità di scelta, autodeterminazione, problem solving e cambiamento positivo.
“La nostra meta non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose”.
Henry Miller
SOSTEGNO PSICOLOGICO
Il Sostegno Psicologico è un intervento supportivo alle condizioni di benessere della persona, del gruppo o di una istituzione. Il sostegno psicologico è finalizzato al miglioramento della qualità di vita della persona attraverso lo sviluppo e il potenziamento delle sue risorse o punti di forza. Il sostegno psicologico implica l’attenta valutazione delle disabilità, delle risorse, dei bisogni e delle aspettative del soggetto, nonché delle richieste e delle risorse dell’ambiente. Esso si basa su interventi diretti e mirati ad ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, adeguando la percezione del carico delle responsabilità e sviluppando reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disagio psichico (Ordine Nazionale degli Psicologi, 2015).
ABILITAZIONE E RIABILITAZIONE PSICOLOGICA
La Riabilitazione Psicologica è un processo di reintegrazione e ripristino delle funzioni psicologiche e sociali finalizzato al miglioramento della qualità di vita. La riabilitazione psicologica implica in un cambiamento attivo della persona attraverso l’acquisizione e il potenziamento delle capacità personali che, promuovendo l’autonomia e la capacità di adattamento e fronteggiamento dei problemi, riducono il disagio soggettivo. La riabilitazione psicologica si basa su un modello bio-psico-sociale di disturbo mentale e pertanto prevede un intervento integrato e personalizzato.
“Tutti vogliono la felicità nessuno vuole il dolore, ma non si può avere un arcobaleno senza un po’ di pioggia”.
Kahlil Gibran
Se vuoi avere maggiori informazioni sulla regolamentazione della professione di psicologo o sul codice deontologico degli psicologi italiani clicca sui link sottostanti:
CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANI


